È possibile far girare un sistema operativo Apple su una macchina virtuale? Il dibattito ha infiammato i vari forum aperti su Internet, ma grazie al lavoro congiunto di molti utenti e al contributo fondamentale di Apple nel momento in cui ha deciso di dotare i propri computer di un’architettura X86, è stato finalmente possibile trovare un modo per installare Mac OS X su PC e Macchina Virtuale. Inizialmente, oltre allo scetticismo che la cosa non potesse funzionare, avevo anche la convinzione che se ci fossi riuscito ad avviare il sistema, ci sarebbero stati notevoli disagi con i driver e che il sistema avrebbe girato molto lentamente. Al termine del lavoro posso dire che il risultato è stato davvero soddisfacente, cioè sono stato in grado di configurare tutte le periferiche (o quasi), installare i software di uso più comune e utilizzare normalmente il sistema senza notare alcun rallentamento e senza registrare in alcun modo prestazioni di basso profilo.
IL GIOCO VALE LA CANDELA?
Ovviamente la cosa non è del tutto banale, richiede un po’ di tempo, una discreta esperienza e tutto quello che bisogna sapere a riguardo dell’installazione e la configurazione di un sistema operativo. Trovare supporto poi non è facile, e anche per quanto riguarda la ricerca della “particolare” versione del sistema da installare e dei driver per configurare le periferiche, bisogna un po’ navigare nel lato oscuro della rete, magari alla ricerca di qualche discussione aperta da un altro utente sul nostro stesso problema, e per il quale è stata già proposta una soluzione. Alla fine dei conti però installare un sistema Mac OS X su Macchina Virtuale non può che essere una soluzione temporanea, giusto un modo per offrire agli utenti la possibilità di fare pratica con questo sistema e cominciare a pensare se sia il caso o meno di passare direttamente all’acquisto di un Mac, il quale ovviamente offre molte più possibilità di utilizzo e non rischia di fare brutti scherzi.
CHE COS’è UNA MACCHINA VIRTUALE?
Un tempo quando si parlava di macchine virtuali il pensiero andava subito a computer con prestazioni elevate (quegli enormi calcolatori chiamati mainframe), in quanto l’esecuzione di questi programmi richiedeva ingenti risorse di sistema. Per questo motivo la virtualizzazione era una tecnologia sconosciuta ai normali utenti e rimaneva quindi pressoché relegata ai dipartimenti di informatica o ai laboratori di ricerca delle università. Particolare interesse riscuoteva presso gli sviluppatori software: grazie ad essa, infatti, erano in grado di testare i loro programmi su più piattaforme senza dover disporre di più macchine, ognuna con un sistema operativo diverso. Col passare del tempo, la velocità di calcolo raggiunta dai microprocessori e la maggiore disponibilità sia di memoria RAM sia di spazio libero su disco rigido hanno reso possibile l’esecuzione di ambienti multipli anche sui comuni PC desktop e quindi alla portata di tutti. Oggigiorno, infatti, esistono molti software di virtualizzazione, alcuni dei quali gratuiti ed in grado di supportare la maggior parte dei sistemi operativi esistenti (in pratica tutte le versioni di Windows, varie distribuzioni Linux, FreeBSD MAC ecc.). Tra quelli più utilizzati e diffusi non possiamo non ricordare VMware utilizzato in questo tutorial, VirtualBox e Xen; la stessa Microsoft inoltre ha sviluppato un software di virtualizzazione, chiamato per l’appunto Virtual PC e scaricabile gratuitamente dal suo sito. La caratteristica comune a tutti i software di questo genere è quella di eseguire una o più macchine virtuali utilizzando il processore, la RAM e l’hard disk del PC in uso. Questo significa che parte delle risorse vengono utilizzate dal sistema operativo del computer (detto “host“), parte invece sono destinate ai sistemi (chiamati “guest”) in esecuzione sulle macchine virtuali. Avviandone una, avremo davvero la sensazione di trovarci di fronte ad un nuovo computer con tanto di schermata iniziale del BIOS, procedura di login e un sistema operativo perfettamente funzionante sul quale potremo installare tutte le nostre applicazioni. In pratica su un PC potremo avviare una macchina virtuale che esegue Linux, Windows 98, Vista, XP o nel nostro caso MAC OS X!
NOTA IMPORTANTE:
Siete intrepidi di provare il sistema operativo MAC OS x? questo è possibile utilizzando l’architettura x86 e il software VMWare Workstation (o server), tuttavia, questo viola il contratto EULA di Apple, ma non ci sono problemi legali utilizzando l’immagine ISO regolarmente acquistata.
COME OTTENERE UNA COPIA MAC?
1. Diventare un Developer Apple ( adesione $ 500 )
2. Acquistare un Mac, disattivare la copia di OS X copiandola su altri PC. (se vogliamo essere meticolosi anche questo soluzione viola il contratto EULA, perchè l’accordo, dice che non è possibile eseguire OS X su Harware non Apple)
REQUISITI DI SISTEMA:
COSA CI SERVE?
Processore che supporti SSE2 o SSE3
VMWare Server (gratuito)
Windows 2000 o superiore/Linux (Mandrake, SUSE, o Red Hat)
VMWare Workstation 6 (consigliato)
512MB di RAM (consigliato)
Software Daemon Tools (consigliato)
6GB di spazio su disco rigido
Alternativa: Virtual Clone Drive
8MB di VRAM
MAC OS X86 .ISO; ai fini di prova, in questa guida verrà utilizzata “JaS Mac OS X 10.4.8 Intel/AMD SSE2 SSE3 PPF1+PPF2“.
Installare un sistema Apple in un qualunque computer non Apple, è illegale. Questa guida infatti, non vuole in alcun modo dare un incipit ad una violazione, bensì vuole documentare un dato di fatto.
Nota; All’attenzione degli utenti di Windows Vista: Non utilizzare VMWare Workstation 5.5, 6.0.1 o 6.0.2. Utilizzare VMWare Workstation 6.0 build 45731.
Nota: VMWare Ace Editions supporta MAC OS X.
Portiamoci al seguente indirizzo, dalla sezione Select Your Product, selezioniamo la versione di Workstation (Linux/Wimdows) e procediamo con la registrazione spostandoci nella sezione Register or Login. Compiliamo i campi richiesti e confermiamo la registrazione. Riceveremo una E-Mail con oggetto VMWare Costum Service clicchiamo sul link ricevuto per confermare la nostra regisrazione, non ci resta che procedere con lo scaricamento della versione desiderata.
1. Lanciamo Daemon Tools, noteremo che la sua icona si è posizionata nella system tray di windows, clic destro su di essa e portiamoci sulla voce CD/DVD-ROM Virtuale. Selezioniamo l’unità e clicchiamo monta immagine.
2. Se tutto è andato a buon fine, noteremo l’unità virtuale di Daemon Tools andando in Start/Computer (in vista) in XP andando in Start/Risorse del computer.
3. Nell’interfaccia principale di VMware, all’interno del box Home, vengono visualizzate tre icone. Avviamo l’utility di configurazione della macchina virtualecliccando New Virtual Machine e poi Next, nella finestra seguente, per proseguire.
4. Inseriamo i dati ricevuti durante la fase di registrazione, User Name,Company (fittizzia) e Serial Number. Clicchiamo su Enter per proseguire.
4. Scegliamo il tipo di macchina virtuale da creare. Spuntando l’opzione Typical i parametri di funzionamento verranno impostati automaticamente dal programma. Clicchiamo quindi su Avanti per proseguire.
5. A questo punto selezioniamo il sistema operativo che andremo ad installare sulla macchina virtuale. Nel riquadro Guest operation system scegliamo Other (Altro) e dal menu a tendina Version selezioniamo la voce Other. Proseguiamo cliccando su Avanti.
6. In Virtual machine name inseriamo un nome per identificare la macchina virtuale che stiamo creando (possiamo anche lasciare quello proposto). Alla voce Location, cliccando sul pulsante Browse, selezioniamo la cartella nella quale vogliamo salvare i file della macchina virtuale. Procediamo con Avanti.
7. Nella nuova schermata scegliamo il tipo di connessione di rete da utilizzare. Se possediamo una copia originale del sistema operativo x86 selezioniamo l’opzione Use network address traslation (NAT). Se utilizziamo una hack .ISO selezioniamo Use host-only networking, per evitare di registrarci a MAC OS X durante l’installazione. Clicchiamo quindi su Avanti.
8. Per poter avviare la nostra macchina virtuale dobbiamo creare un disco rigido virtuale. Digitiamo in Disk size (6GB minimo, avremo un 1,5 GB di spazio per l’installazione di qualche programma) e Spuntiamo Allocate all disk space now (migliora le prestazioni). Se utilizziamo una partizione con file system FAT32 spuntiamo Split disk into 2GB files. Per completare la creazione di VMware clicchiamo sul pulsante Fine.
9. Ed ecco pronto un nostro computer virtuale. Poiché si comporterà a tutti gli effetti come un PC “vuoto”, la prima cosa da fare è quindi quella di installare il sistema operativo, ma prima portiamoci su Edit virtual machine Setting.
10. Dal Tab Hardware portiamoci su Floppy e Rimuoviamo la voce selezionando Remove. Ora Spostiamoci sulla voce Memory, rivolgiamo la nostra attenzione sulla destra e configuriamo la memoria da distinare al sistema, ( consigliata la metà effettiva della memoria di sistema).
11. A questo punto spostiamoci CD-ROM (IDE 1.. Dalla sezione Connection, selezioniamo l’unità vituale (con immagine montata) assegnata da Daemon Tools presente nel menù a tendina, nel mio caso (E:). Clicchiamo su OK per confermare le modifiche apportate.
12. Andiamo nella cartella dove abbiamo salvato la Virtual Machine ed apriamo il file di configurazione con estensione .vmx (con il Blocco Note o qualsiasi editor di testO), inseriamo le seguenti stringhe: ethernet0.virtualDev=”e1000″ paevm=”true”, nella stringa guestOS =” eliminiamo “Other” sostituendolo con “Darwin” e “FALSE” nella stringa scsi0.present= salviamo e chiudiamo. (fate riferimento allo screen).
13. La configurazione del BIOS non è necessaria, ma renderà più veloce il sistema: apriamo VMWare Workstation e clicchiamo sul pulsante verde (Power On This Virtual Machine) presente nel menù della Workstation. Rapidamente clicchiamo su un punto qualsiasi della finestra per accedere ( o CTRL+G) e premiamo F2 sulla tastiera per accedre alle proprietà del BIOS. Nella scheda MAIN disabilitiamo Legacy Diskette A:
14. Portiamoci nella scheda ADVANCED > I/O Device Configuration, disabilitiamo tutte le porte seriali (A: B:), parallele e Floppy Disk Controller. Salviamo le modifiche e usciamo dal BIOS. Nel caso non l’avessimo fatto montiamo l’immagine con Daemon Tools.
15. Nella finestra principale di VMWare clicchiamo sulla voce Start This Virtual Machine per procedere con l’installazione di MAC OS X. Clicchiamo ripetutamente il tasto CANC durante la fase iniziale di Boot e ignoriamo il messaggio di VMWare Workstation cliccando su OK.
NOTA: Se si utilizza la ISO “JaS 10.4.8″ senza PPF1, non riuscirete a visualizzare la schermata.
16. Dopo la prima fase di riconoscimento dell’hardware, completamente automatica, selezioniamo Usa l’italiano come lingua principale e clicchiamo sulla freccia per andare avanti.
17. Nella schermata di benvenuto, nella barra superiore clicchiamo su Utility, quindi su Utility Disco. Sulla barra laterale sinistra selezioniamo il disco con etichetta VMWare e dalla finestra principale spostiamoci nella scheda Partiziona.Nella sezione Schema Volume, scegliamo 1 partizione e in Informazioni Volume Impostiamo Mac OS esteso (journaled) diamo un nome assicurandosi che sia impostato tutto lo spazio su disco (6GB) e clicchiamo su Partiziona.
18. Terminata l’inizializzazione del volume del disco, chiudiamo la finestra di Utility Disco per tornare alla fase di benvenuto dell’installazione e clicchiamo su Continua. Nella schermata successiva selezioniamo come destinazione dell’installazione il disco precedentemente inizializzato e scegliamo Continua e confermiamo la procedura di partizionamento cliccando Partiziona.
19. La scelta del tipo d’installazione prevede la selezione dei componenti di sistema da installare. Selezioniamo gli elementi spuntando le caselle corrispondenti, mentre nella parte inferiore viene mostrata una breve descrizione di ogni componente. Importante: Scegliere la Patch giusta per la proria CPU (Intel o AMD) e i font aggiuntivi per selezonare lingue diverse. Clicchiamo su Installa per proseguire.
20. Il processo d’installazione dura circa 20 minuti, al termine dei quali è necessario riavviare il PC. A questo punto accediamo nuovamente a VMWare Workstation attendiamo il caricamento di Mac OS X e seguiamo la procedura di configurazione.
21. La configurazione del primo avvio comprende alcune scelte necessarie per il funzionamento del sistema. Durante questa fase dobbiamo inserire una serie di informazioni personali, come configurare la data, l’ora e il fuso orario, creare un account, ecc.Terminata questa fase verrà caricato finalmente il desktop di Mac OS X.
NOTA: Al punto 12 non fate copia/incolla (non riconosce gli apici)
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarvi a velocizzare Mac OS x86 in VMware:
1. Conservare la macchina virtuale in un disco rigido/partizione separata da quella in cui è installato Windows.2. Come già detto in guida modificare il file .VMX impostando guestOS=darwin3. Disattivare tutte le porte seriali, parallele, e floppy controller dal BIOS di VMware.4. Eliminare il file AppleTPMACPI.kext in System/Library/Extensions ( non è detto che esista) Disabilitare Dock Magnification
Come accelerare l’avvio OS X:
Invece di spegnere la VM quando abbiamo finito, facciamo clic sul pulsante Pausa per salvare lo stato. Poi al lancio di VMware clicchiamo sul pulsante Start/Play e sarà immediatamente ripristinato lo stato precedente in circa 10-20 secondi.
Raccolta di articoli interessanti su internet, software, tecnologia e altre stronzate varie della rete...
lunedì 28 dicembre 2009
Fare il Backup dei Driver
Quando si parla di backup, si pensa subito a come mettere in salvo i contenuti più importanti del disco fisso: video, musica, documenti di lavoro, fotografie, posta elettronica, Preferiti del browser e così via. Del resto sono questi i dati a cui si è più affezionati e con cui ci si confronta ogni giorno. Ma per precauzione, e molto spesso in vista della reinstallazione del sistema operativo, bisognerebbe pensare anche a salvare i driver del nostro PC. Non ve ne eravate mai preoccupati? Avete la nostra comprensione.
Per i driver, di solito, si cerca di ricordare il nome di tutti i componenti (o di scovarlo dal libretto di istruzioni) e di scaricare i file dai siti ufficiali dei singoli produttori. Noi vi vogliamo proporre una soluzione alternativa, più comoda e sicura, che richiede poca fatica e, soprattutto, che chiunque può mettere in pratica.
L’IMPORTANZA DEI DRIVER
I driver sono quei file che “mettono in contatto” le componenti hardware con il sistema operativo: contengono le istruzioni necessarie per consentire a Windows di far funzionare la periferica, che sia una scheda video, audio, una stampante o un masterizzatore DVD. Di solito i driver sono inclusi, sotto forma di CD-ROM, nella confezione del computer (se avete acquistato una macchina preconfigurata) o del singolo componente (se siete degli habitué dell’assemblaggio fai da te), e vengono installati subito dopo il sistema operativo, nelle prime ore di vita della macchina, oppure appena si collega una nuova periferica al PC.
Potete aggiornarli di vostra iniziativa (ma in alcuni casi vengono aggiornati automaticamente da utility specifiche), e sono file abbastanza discreti che passano inosservati a un occhio meno esperto. È invece consigliabile salvarli prima di ogni formattazione del PC: così facendo, vi ritroverete con una macchina perfettamente funzionante appena terminata la reinstallazione del sistema, senza che dobbiate perdere tempo a cercare i vecchi CD-ROM di ciascuna periferica, o a scaricare l’ultimo aggiornamento dal sito del produttore corrispondente.
DOWNLOAD DRIVER MAX
Visitiamo il sito http://www.drivermax.com/ e clichiamo sul link Download. Una volta concluso lo scaricamento procediamo con l’installazione guidata. Il programma è compatibile con Windows Xp, Vista e Seven.
1. Al primo avvio, DriverMax inizierà a creare un indice dei driver installati nel computer. Il messaggio che apparirà è quello che vedete in immagine: vi avvisa che durante questo processo il PC potrebbe apparire bloccato per brevi periodi. Non spaventatevi, alla conclusione dell’operazione arriverete alla schermata principale del software.
2. Per salvare i driver, nella schermata principale del programma spostate il cursore del mouse su Driver Backup and Restor e poi fate clic su Backup drivers. Sarete condotti in una procedura guidata per l’esportazione dei file: nella prima schermata fate clic su Next.
3. Nella schermata che elenca tutti i driver intercettati dal programma fate un clic sul comando Select all e fate clic su Next. Nella schermata successiva dovete indicare dove salvare i driver e in quale formato. Selezionando il primo campo indicherete una cartella dove saranno salvati i file “sfusi”.
Selezionando invece il secondo campo, i file vi verranno salvati in formato compresso ZIP. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. Procedete facendo clic su Next. Una volta concluso il procedimento di salvataggio copiate su una chiavetta USB il file drivermax.exe (che dovrete installare nel PC dopo la reinstallazione del sistema) e lo ZIP contenente i driver.
4. Per reinstallare i driver avviate DriverMax e fate clic su Restor Driver From Backup. Come in precedenza, una procedura guidata vi condurrà all’importazione dei file nel PC. Sarà sufficiente indicare la cartella in cui avete posizionato il file ZIP. Dovrete selezionare tutti i driver nella schermata che vedete nell’immagine, e fare clic su Next per avviare la copia.
MAGGIORI INFORMAZIONI
Sito Ufficiale
Download
Per i driver, di solito, si cerca di ricordare il nome di tutti i componenti (o di scovarlo dal libretto di istruzioni) e di scaricare i file dai siti ufficiali dei singoli produttori. Noi vi vogliamo proporre una soluzione alternativa, più comoda e sicura, che richiede poca fatica e, soprattutto, che chiunque può mettere in pratica.
L’IMPORTANZA DEI DRIVER
I driver sono quei file che “mettono in contatto” le componenti hardware con il sistema operativo: contengono le istruzioni necessarie per consentire a Windows di far funzionare la periferica, che sia una scheda video, audio, una stampante o un masterizzatore DVD. Di solito i driver sono inclusi, sotto forma di CD-ROM, nella confezione del computer (se avete acquistato una macchina preconfigurata) o del singolo componente (se siete degli habitué dell’assemblaggio fai da te), e vengono installati subito dopo il sistema operativo, nelle prime ore di vita della macchina, oppure appena si collega una nuova periferica al PC.
Potete aggiornarli di vostra iniziativa (ma in alcuni casi vengono aggiornati automaticamente da utility specifiche), e sono file abbastanza discreti che passano inosservati a un occhio meno esperto. È invece consigliabile salvarli prima di ogni formattazione del PC: così facendo, vi ritroverete con una macchina perfettamente funzionante appena terminata la reinstallazione del sistema, senza che dobbiate perdere tempo a cercare i vecchi CD-ROM di ciascuna periferica, o a scaricare l’ultimo aggiornamento dal sito del produttore corrispondente.
DOWNLOAD DRIVER MAX
Visitiamo il sito http://www.drivermax.com/ e clichiamo sul link Download. Una volta concluso lo scaricamento procediamo con l’installazione guidata. Il programma è compatibile con Windows Xp, Vista e Seven.
1. Al primo avvio, DriverMax inizierà a creare un indice dei driver installati nel computer. Il messaggio che apparirà è quello che vedete in immagine: vi avvisa che durante questo processo il PC potrebbe apparire bloccato per brevi periodi. Non spaventatevi, alla conclusione dell’operazione arriverete alla schermata principale del software.
2. Per salvare i driver, nella schermata principale del programma spostate il cursore del mouse su Driver Backup and Restor e poi fate clic su Backup drivers. Sarete condotti in una procedura guidata per l’esportazione dei file: nella prima schermata fate clic su Next.
3. Nella schermata che elenca tutti i driver intercettati dal programma fate un clic sul comando Select all e fate clic su Next. Nella schermata successiva dovete indicare dove salvare i driver e in quale formato. Selezionando il primo campo indicherete una cartella dove saranno salvati i file “sfusi”.
Selezionando invece il secondo campo, i file vi verranno salvati in formato compresso ZIP. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. Procedete facendo clic su Next. Una volta concluso il procedimento di salvataggio copiate su una chiavetta USB il file drivermax.exe (che dovrete installare nel PC dopo la reinstallazione del sistema) e lo ZIP contenente i driver.
4. Per reinstallare i driver avviate DriverMax e fate clic su Restor Driver From Backup. Come in precedenza, una procedura guidata vi condurrà all’importazione dei file nel PC. Sarà sufficiente indicare la cartella in cui avete posizionato il file ZIP. Dovrete selezionare tutti i driver nella schermata che vedete nell’immagine, e fare clic su Next per avviare la copia.
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