L'annuncio della vendita di Tor Vergata e della Sapienza su Ebay è stato un bel colpo specie se considerato nell'ottica della cultura convergente. E proprio in almeno uno dei canoni dettati da Jenkins che vuole la convergence culture come il prodotto di contenuti generati su Internet che finiscono per essere riportati dai grandi media diventando egemoni. Vedere l'annuncio della finta vendita su Ebay al Tg2, che sta disinformando senza pietà sulla lotta studentesca, è stato registrare un vero successo. L'evento di rete era diventato così notiziabile da non poter essere trascurato da un media dominante e persino estremamente schierato come il Tg2. Pena, e qui sta la forza della notiziabilità, il decadere in quanto strumento di rappresentazione della realtà.
Ma in questo conflitto non bisogna affezionarsi troppo alle vittorie quanto registrare la portata degli attacchi. Infatti, poco dopo la notizia della vendita dell'università su Ebay, appare questo lancio d'agenzia
Fonte Ansa
Ma in questo conflitto non bisogna affezionarsi troppo alle vittorie quanto registrare la portata degli attacchi. Infatti, poco dopo la notizia della vendita dell'università su Ebay, appare questo lancio d'agenzia
Fonte Ansa
Insomma su Facebook si è aperto uno spazio di produzione di notizie tipico del Web 2.0 che ha già tutte le potenzialità per fare cultura convergente, ovvero quella dinamica di comunicazione dal basso che nasce dalla rete, viene citata dai grandi media e per questo diventa egemone. Perchè parla il linguaggio della quotidianità, di lì infatti nasce, con gli strumenti amplificatori del messaggio dei grandi media. Rispetto ai colleghi che protestano contro la Gelmini, gli studenti di centrodestra hanno una grande chance in più: i media dominanti, quasi tutti controllati da Berlusconi, non aspettano altro che di citarli per rappresentare la spontaneità della protesta contro chi contesta la Gelmini. E non solo: per dovere di completezza di informazione anche i media contrari a Berlusconi saranno costretti a citare questi studenti. Ecco quindi un serio e potente antidoto alla protesta dal basso come quella originata dalla finta vendita dell'università. Un antidoto radicato in basso e strutturato a rete. Proprio come l'avversario che vuole combattere. Ma che, rispetto a chi protesta contro la Gelmini, ha il vantaggio di poter entrare nei grandi circuiti della comunicazione per diventare linguaggio egemone rappresentato come spontaneo.
Non è affatto da scartare l'ipotesi che esperti di social networking del centro destra si siano messi all'opera. Non dimentichiamo che la campagna elettorale di Alemmanno è stata sostanzialmente vinta da questi specialisti. Nè sottovalutiamo l'ipotesi che, da qualche parte dentro Mediaset, qualche creativo del Biscione si sia sentito troppo debole su Internet nella campagna a favore del presidente del consiglio. Ma non dimentichiamo anche che l'elettorato giovane di centrodestra usa massicciamente qualsiasi strumento del Web 2.0 comprese tutte le forme di smascheramento e deturnamento della notizia usate dagli studenti di centrosinistra. La differenza tra questi due gruppi sociali è qui oramai solo nei contenuti della comunicazione non nella forma.In questo modo il centrodestra accompagna una strategia a quella già praticata in questi giorni del Flak. Il Flak, nel linguaggio della teoria della comunicazione, è l'uso sistematico di citazioni e rappresentazioni dell'avversario per screditarlo. Per cui i media in questi giorni, dopo la campagna sui dipendenti pubblici fannulloni (classico uso Flak della rappresentazione di un gruppo sociale), è toccato agli studenti "che sono disinformati" infiltrati da "facinorosi" che "si sono illusi di avere un futuro dopo aver sbagliato facoltà". Il Flak rischia però di essere inefficace se appare troppo uno strumento calato dall'alto verso il basso. Questo uso della cultura convergente, partendo da Facebook, da parte del centrodestra o appare come provvidenziale o come una correzione di rotta rispetto alla strategia tradizionale di Flak operata da Berlusconi e dai media di centrodestra.
La strategia del centrodestra è chiara: avendo blindato il parlamento, una volta governata l'opinione pubblica la riforma passa nello stesso modo in cui è passato il saccheggio dell'Alitalia: chi protesta risulta schiacciato da una tenaglia fatta di forza della legge e forza dell'opinione pubblica. Insomma Facebook fa parte di uno degli ingranaggi di questa tenaglia.
Dall'altra parte, oltre a tanta generosità di corpi che si gettano in piazza, c'è da costruire qualcosa all'altezza della sfida di questo avversario. Questo è il terreno dove si vincono le battaglie. Gli altri terreni oramai sono solo preparatori alla battaglia che si gioca per l'egemonia sull'opinione pubblica o la sua liberazione. Ogni sforzo concreto e materiale, anche la più semplice comunicazione di strada, deve convergere e fare potenza sul piano mediale. Cultura convergente, appunto.
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