giovedì 9 ottobre 2008

Pisa, occupata l'università. In migliaia all'assemblea contro il decreto Gelmini

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Nella foto: l'assemblea in piazza dei Cavalieri a Pisa

Link: L'università contro la Gelmini. Occupazioni in tutta Italia

Il comunicato degli occupanti

Ieri, mercoledì 8 ottobre, si è svolta l'Assemblea generale di Ateneo, inizialmente prevista al Polo Carmignani, e poi spostata in Piazza dei Cavalieri vista l'enorme ed inaspettata affluenza.

Dopo una serie di interventi volti a contestare dalle fondamenta la legge Tremonti, l'assemblea si è indirizzata all'individuazione di forme di mobilitazione. Un'unità di fondo ha caratterizzato questa fase della discussione, ed è emersa la necessità urgente di bloccare con ogni mezzo il Dl Tremonti.

L'assemblea ha deliberato forme di protesta diverse ma convergenti, dal blocco della didattica a vari scioperi del personale tecnico-amministrativo e precario. Ma non si è fermata a ciò: ha infatti ritenuto di dover dare un segnale forte e immediato, decidendo l'occupazione della sala stampa del rettorato e del Polo didattico Carmignani.

La nostra protesta parte dal basso, senza sigle o quadri istituzionali; lo studente come tale è il suo soggetto politico. Il polo occupato sarà nei prossimi giorni punto di partenza per nuove e radicali mobilitazioni, per allargare la protesta alle altre facoltà e alla cittadinanza. Riteniamo infatti con il nostro atto di poter collegare la protesta pisana a tutta Italia, sfruttando il ribollire di mobilitazioni in molte altre città universitarie.

E' però per noi prioritario riempire questa occupazione di significati politici più fecondi, che non si limitino ad affossare Tremonti, ma siano la sede di un dibattito pubblico e partecipato. Verranno aperti TAVOLI DI DISCUSSIONE sui seguenti temi, che riteniamo cruciali:

1. LOTTA CONTRO IL COPYRIGHT, PER UNA CIRCOLAZIONE GRATUITA DEL SAPERE

2. RICERCA DI NUOVE MODALITÀ DI FORMAZIONE, SOPRATTUTTO RIGUARDO A SEMINARI DI AUTOFORMAZIONE GESTITI DIRETTAMENTE DAGLI STUDENTI

3. DIRITTO ALLA CASA E AL REDDITO

Si auspica la partecipazione più ampia...Non abbiamo più tempo! Dobbiamo riconquistare il futuro che il dl Tremonti ci ha tolto!!

Studenti del Polo didattico Carmignani occupato

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L'università contro la Gelmini!

Dopo il là dato dalle mobilitazioni della giornata di lunedi, la protesta contro la "controriforma Gelmini" dilaga in tutte le università italiane, in assoluta tendenza con il livello di agitazione mostrato dagli altri comparti dell'istruzione pubblica. Mercoledi: a Pisa in 3000 partecipano all'assemblea di piazza Cavalieri, in serata l'occupazione del polo interfacoltà. Martedi: a Roma vengono occupati gli uffici del rettorato dell'università “La Sapienza” da parte di studenti e ricercatori che richiedono il blocco della didattica, a Firenze la facoltà di Agraria occupa la sede. Lunedi: a Torino il presidio in rettorato si trasforma in corteo, dopo aver chiesto conto al Senato Accademico della sua posizione sulla legge 133, a Bologna e Palermo si riuinuscono le prime assemblee, a Firenze gli studenti occupano il polo di scienze ed a Napoli Palazzo Giusso. Al via l'autunno caldo delle università...!


Per l'8 ottobre è l'università di Pisa a dare forma ad un altro spaccato della protesta:

Pisa, occupato il polo interfacoltà

Una grande mobilitazione si è avuta quest'oggi a Pisa, con un'assemblea di 3000 persone in piazza Cavalieri contro la legge 133 del ministro Gelmini, annunciato domani in città, appuntamento però già annullato... Un momento di protesta contro i provvedimenti legislativi che ha ricevuto anche l'appoggio del sindaco Marco Filippeschi, che ha partecipato all'assemblea insieme a studenti ricercatori docenti lavoratori. La partecipatissima mobilitazione ha trovato, questa sera, il suo prosieguo nell'occupazione del polo interfacoltà dell'università, alla quale stanno partecipando in almeno 400 tra studenti e ricercatori.



Le altre mobilitazioni, Roma e Firenze protagoniste della giornata del 7 ottobre:

Firenze, nuova occupazione ad Agraria

Dopo l'occupazione di Sesto fiorentino, è ancora l'università fiorentina a muoversi: un'altra sua articolazione, la sede universitaria delle Cascine di Firenze, ha praticato l'occupazione della facoltà di Agraria, portata avanti da un ottimo numero di studenti che ha già in programma altri appuntamenti nella sua agenda come il corteo del 10 (nazionale, con studenti medi) e del 21 ottobre (regionale).

Roma, occupato il Rettorato

Oggi la protesta giunge anche a Roma dove sono stati occupati gli uffici del rettorato dell'università “La Sapienza” da parte di studenti e ricercatori. In mattinata, dopo una partecipata assemblea nella quale si è parlato dei futuri tagli alla ricerca e alla didattica come del blocco del turnover che si riverserà verso il personale docente e tecnico-amministrativo, un corteo interno alla facoltà di fisica ha fatto da preludio ad una occupazione simbolica del rettorato.



Le mobilitazioni di lunedi 6 ottobre a Torino, Bologna, Palermo, Napoli, Firenze:

Torino, prima vittoria parziale

Una mobilitazione fuori da ogni aspettatita, soprattutto alla luce del fatto che il presidio convocato in concomitanza con il Senato Accademico al rettorato costituisca la prima uscita pubblica contro la legge 133 per l'università. Numeri importanti, almeno 600-700 persone, e partecipazione vivace di tutti i soggetti universitari, dai studenti al lavoratori, passando per docenti ricercatori dottorandi ed esternalizzati. Un primo risultato del lavoro che, da almeno due settimane, l'Assemblea No Gelmini ed il Coordinamento Unito stanno portando avanti insieme.

La mobilitazione di oggi arriva dopo le due importanti giornate del 30 settembre (l'assemblea trasformata in presidio che ha costretto il rettore Pelizzetti a confrontarsi e prendere posizione pubblicamente) e del 4 ottobre (40000 persone in piazza contro il durissimo attacco che tutti i comparti dell'istruzione stanno a più livelli subendo). Sulla carta il presidio convocato si era prefissato il compito di portare tre richieste al Senato Accademico, massimo organo dell'università, schieratosi già nelle precedenti sedute contro la legge ma troppo timidamente rispetto al problema: convocazione di un'assemblea d'ateneo per condividere le criticità della 133 e per discutere delle iniziative da intraprendere; annullamento dell'inaugurazione dell'anno accademico in segno di simbolica ma forte protesta; deliberazione per un'università libera e pubblica, contro le possibilità di privatizzazione dell'ateneo.

La mobilitazione è stata ben più ingente di quanto era lecito immaginarsi dopo così poco tempo di lavoro, vista anche la non informazione regnante sull'argomento a livello mediatico. Gli studenti e le studentesse dell'Assemblea No Gelmini si sono mossi in corteo da Palazzo Nuovo fin dentro il rettorato, luogo del presidio, già traboccante di gente. Interventi e musica si sono alternati per oltre un'ora, dopodichè il presidio si è spostato in corteo interno lungo le scale e i corridoi esterni del rettorato, giungendo fin dinnanzi alla porta dell'aula ospitante il Senato Accademico. E' stato richiesto ed ottenuto che una folta delegazione di tutte le componeti universitarie entrasse all'interno, per poter prendere la parola.

Il portavoce del Coordinamento Unito, racchiudente tutti i soggetti universitari, ha esordito spiegando le motivazioni della mobilitazione e le richieste avanzate. Dopodichè è stata la volta di uno studente dell'Assemblea No Gelmini a rimarcare il carattere unitario e fortemente partecipato della protesta, chiedendo una presa di posizione e di responsabilità importante da parte del Senato Accademico. Le parole profuse dai senatori intervenuti hanno tutte trovato il loro comune determinatore intorno alla critica alla legge 133, facendo presenti le prime iniziative intraprese e le preoccupazioni presenti. Un'apertura arrivata anche dal vice rettore Roda, che ha in conclusione sottolineato la convergenza presente anche a questo livello nell'opposizione della legge del ministro Gelmini. Le richieste di assemblea d'ateneo e di annullamento dell'inaugurazione dell'anno accademico sono state assimilate: indicazioni in questo senso sono giunte da più voci, il movimento di contestazione si preoccuperà di veder realizzate entrambi.

Dopo un primo momento di confronto nel cortile del rettorato, all'interno del quale i partecipanti alla delegazione hanno riportsto quanto emerso, il presidio si è trasformato in corteo, composto prevalentemente da studenti e studentesse, che ha attraversato il cuore della città fino a giungere a Palazzo Nuovo. Non contenta, l'Assemblea No Gelmini ha dato luogo ad un corteo interno nella sede delle facoltà umanistiche, per poi concludere, visti i numeri la vivacità e la determinazione, con un'assemblea autoconvocata nell'atrio di Palazzo Nuovo. Rilanciato il prossimo appuntamento: venerdi 10 ottobre, corteo degli studenti medi a cui parteciperanno anche gli universitari con un loro spezzone unitario.
Palermo, Bologna: prime assemblee e iniziative

Nella mattinata anche l'università di Palermo ha cominciato il suo percorso, con l'Assemblea No Gelmini, con la convocazione, anche qui, di una mobilitazione trasversale. Diverse le iniziative già in programma: blocco della didattica alla prima ora alla facoltà di Lettere e Filosofia, blocco della didattica presso le facoltà di Ingegneria Meccanica e Chimica da parte dei ricercatori, momenti di studio e di informazione. Anche Bologna, nel pomeriggio, ha organizzato un'assemblea pubblica contro la legge 133, che ha assunto anch'essa un primo momento di confronto e di collaborazione tra i tanti soggetti dei comparti scuola, dai gradi inferiori fino all'università.

Napoli, occupato Palazzo Giusso

Nel primo giorno dell'anno accademico dell'università Orientale di Napoli iniziano anche le prime azioni in opposizione alla legge 133 nella città partenopea, all'università Federico II. Studenti e studentesse dell'Orientale hanno occupato simbolicamente uno dei palazzi dell'istituzione università, Palazzo Giusso, lanciando poi un'assemblea per il pomeriggio e dando appuntamento a domani mattina per il blocco dei corsi per poter informare gli studenti sul carattere distruttivo dell'intervento governativo.
Firenze, occupato il polo di Scienze

Dopo le importanti prese di posizione deio ricercatori dell'università di Firenze contro la Gelmini, arriva anche un segno forte dalla componente studentesca: durante un'assemblea straordinaria convocata al polo scientifico universitario di Sesto fiorentino gli studenti e le studentesse hanno deliberato per un'occupazione della facoltà, messa in atto subito dopo, contro la legge 133 ed in solidarietà con la lotta dei ricercatori.

Non è che l'inizio!

Tutte le università del nostro paese si stanno rimettendo in moto dopo la pausa estiva, con loro anche le mobilitazioni e le proteste dei soggetti che le attraversano. Da questa settimana e dalla prossima inizierà l'anno accademico per tutti gli atenei d'Italia. La rabbia e la preoccupazione è quel che accomuna tutte le università, in modo trasversale rispetto alla composizione data dai soggetti in campo. Il prossimo appuntamento sarà quello del 10 ottobre, giorno di convocazione di una giornata nazionale di mobilitazione da parte degli studenti medi, che vedrà attraversare molte città da cortei ai quali parteciperanno anche gli studenti universitari. A Torino l'Assemblea No Gelmini parteciperà alla manifestazione unendosi con uno spezzone universitario ai studenti delle scuole superiori. Qualche giorno più tardi un'altra mobilitazione si ripercuoterà sulla (persa) normalità degli atenei: una mobilitazione nazionale della rete Uniriot, diffusa in molti atenei italiani, attraverserà il 15 ottobre con iniziative azioni e agitazioni. Non è che l'inizio!

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